Nella città ci sono progettualità e attese che il tempo sedimenta sulla sua struttura, e che spetta ai suoi abitanti far emergere.
E’ questa l’idea da cui intendiamo muovere.
È una interpretazione che si oppone alla contemporanea sommatoria di eventi urbani non collegati e riproducibili all’infinito, ma vuole anche rifuggire da ambiziosi modelli preordinati –ben note sono le fratture, nei modelli ideali, tra progetto e società. L’aspirazione, piuttosto, è quella di ritrovare quella necessaria lucidità e determinazione per affrontare il tema della città, agendo sia sullo spazio fisico di relazione che sulla dimensione dei suoi flussi e delle informazioni.
“Fare città”, lo sappiamo, significa oggi recuperare la capacità di indirizzarne la crescita per densificazioni, stratificazioni, sostituzioni e, al contempo, promuovere programmi di qualità che ne catalizzino le energie diffuse.
Questo è lo spirito di una cultura urbana in grado di riconoscere alla città il suo essere luogo di scambio dei beni, delle informazioni, senza rinunciare alla sua natura di memoria delle emozioni collettive, luogo dell’urbanità, della convivenza, della cultura e della civiltà nella diversità.
Per quanto questi temi siano certamente oggetto di molte iniziative e, dunque, a rischio di replica, Urbanlab si propone, senza presunzione, di intercettare un pensiero critico e costruttivo attraverso una progettualità “pragmaticamente” orientata ad individuare e sostenere opportunità per le giovani fasce generazionali.
Una politica di valorizzazione e impulso verso il lavoro intellettuale, le reti di impresa e quelle di un artigianato contemporaneo, che aiuti ad esplorare da un lato i possibili percorsi per start up e dall’altro a costruire rigenerazioni urbane con forme di condivisione degli spazi di lavoro e dell’abitare.
grandi temi
- Residenza sociale
- Nuove professioni e imprese creative
- Distretti territoriali produttivi e commerciali
- Sfere ambientali: città, natura, agricoltura
- Sostenibilità e tecnica
esame preliminare delle progettualità e delle azioni
È emersa la priorità di individuare programmi e azioni che permettano di accedere alle risorse economiche previste da enti ed istituti nazionali ed europei per attività di ricerca e promozione coerenti con gli scopi dell’associazione. Progetti finanziati in condivisione con reti che sviluppino a scala europea il tema della partecipazione ai processi di governance, consentirebbero certamente di strutturare in modo più efficace e incisivo URBANLAB, indirizzando la sua azione a un rafforzamento della dimensione e dell’impegno sociale e intellettuale delle persone che lo animano. Ogni ipotesi deve essere intesa come aperta al partenariato, condizione necessaria per la natura stessa dei bandi di finanziamento, ma anche per la vocazione pluridisciplinare di URBANLAB. Tra le possibili sfere di ricerca che sono in esame come progetti percorribili si segnala la realizzazione di un osservatorio sulla rigenerazione, sul modello di esperienze svolte in recente passato ( vedasi Audis o i quaderni INDIS – Unioncamere su tipologie e scenari del consumo e del commercio) integrato ad un rapporto Lombardo sulle smart cities e ad una piattaforma di analisi e osservazione dei contesti e delle strategie percorse, attraverso la collaborazione con istituti di ricerca per la gestione, l’interpretazione e la individuazione degli indicatori con Istituti di ricerca. Un altro aspetto di forte attualità e di grande coerenza concerne la riflessione sulla nuova dimensione dell’abitare nella città: housing, abitare temporaneo, abitare condiviso, riconversione alla residenza di tipologie altre. E’ un segmento che tocca tutti i grandi temi richiamati e ne può derivare una ricerca innovativa che investe l’ambito disciplinare dell’architettura, ma contemporaneamente il modello sociale ed economico, giuridico e culturale. Questo tema, affrontato per esempio con un monitoraggio sistematico delle esperienze italiane ed europee, consentirebbe di mettere in rete sinergie e partenariati con strutture che operano già nel settore. Una base di dialogo con università, fondazioni, amministrazioni, istituti di ricerca, rappresentanze delle categorie della filiera, associazioni no profit del sociale. In questo senso un progetto trasnazionale e multidisciplinare.
progettare futuri
Tra i possibili programmi su cui ci si auspica possa aprirsi un confronto operativo all’interno della stessa associazione assumono grande rilevanza le attività verso la divulgazione e la sensibilizzazione del cittadino. La proposta è incentrata sull’idea di forum aperto ai nuovi orizzonti creativi delle professioni e dei mestieri. Questa disegno e/o suggestione si incentra sulla potenzialità del confronto delle esperienze e delle progettualità raccolte nella cultura urbana europea. I fenomeni di mutazione in atto dei modelli della vita collettiva, delle interrelazioni sociali, della comunicazione, del lavoro e dell’accessibilità ai mezzi di produzione, fanno affiorare e consolidare nuove figure di abitanti, insieme a nuove professioni e mestieri. Sul fenomeno, l’approccio dell’informazione è, di fatto, ancora generico e superficiale, piuttosto ancorato all’effetto dello slogan o alla curiosità per l’eccentrico. Gli indicatori analitici dicono, invece, che il processo è ben oltre una dimensione pioneristica, con crescente peso di incidenza economica come rilevabile dalle analisi sulla diffusione della sharing economy, delle applicazioni gestionali conseguenti, dell’industria culturale e dell’artigianato innovativo. Ipotizziamo luoghi evocativi – un teatro, un spazio delle dismissioni industriali, un museo o galleria d’arte – dove far convergere un pubblico/attore intergenerazionale senza una gerarchia forzata di cittadini, esperti, operatori, giovani studenti e lavoratori per un confronto di esperienze, criticità, prospettive su un prefissato – certamente non esaustivo – numero di focus tematici. E’ immediatamente intuibile quanto un tale programma possa coinvolgere istituzioni e rappresentanze nell’individuare, per esempio, le figure di “facilitatori” dei dibattiti e degli workshops preparatori al confronto finale. I temi pluridisciplinari saranno selezionati con l’obbiettivo di raccontare la “città pubblica” sia nella dimensione fisica – i luoghi, le architetture, i servizi, la natura, le reti, la mobilità, ecc. – che in quella emozionale – estetica, culturale, identitaria creativa, inclusiva,
È superfluo richiamare le innumerevoli sinergie che questo progetto può innescare con il mondo delle professioni, dei mestieri, della formazione di ogni grado, dell’economia, dell’arte, dello spettacolo, della comunicazione. Il progetto non inventa, ma stimola la messa in rete di molti soggetti attivi nella cultura urbana: amministrazioni pubbliche, fondazioni private, società e industrie, associazioni, collettivi, studi professionali, teatri, scuole e università, ecc., dove “ecc.” sta ad indicare non la genericità indifferenziata, ma la percepibile ampiezza della possibilità di scelta. Per questa ragione il primo step di affinamento deve consistere in una attenta e non pregiudiziale selezione delle tematiche con la consapevolezza di non poter essere esaustivi, ma la determinazione di essere incisivi. Il vero lavoro progettuale dell’evento sarà più nel processo di confinamento e coordinamento dei possibili contributi e tematiche, per limitare il rischio di dispersione. Questo progetto si presta a parternariati internazionali e a eventi contemporanei in luoghi differenti, utilizzando le tecnologie, ormai facilmente accessibili, delle trasmissioni in diretta.